28 luglio 2010

Trekking del Cansiglio

Quante volte capita di transitare attraverso un paesaggio che richiama intensamente l'avventura in sella... o di visitare luoghi suggestivi e di pensare “ah, se potessi essere qui a cavallo, come sarebbe bello!”.
Ebbene, mi era successo già diverse volte negli anni addietro percorrendo di passaggio in auto l'Altopiano del Cansiglio. E domenica 11 luglio, questo piccolo desiderio si è realizzato, perché il gruppo di Treviso

ha organizzato un'escursione proprio tra i boschi e i pascoli di quello che la Serenissima definiva il “Bosco dei Dogi”.
I Veneziani si approvvigionavano di legname per la produzione dei remi delle galere, e difendevano questo prezioso territorio con editti, proclami e pene severissime... oggi vale la pena difenderlo per la sua incontestabile bellezza, per la conformazione, i paesaggi e le numerose specie sia animali sia vegetali che lo popolano.
Noi siamo stati a scoprirlo in sella ai nostri cavalli, guidati da Danilo, conoscitore dei percorsi, e piacevolmente accolti da un'aria fresca inaspettata, viste le temperature elevate della stagione.
Lasciato alle spalle il lago di Santa Croce e intrapresa la salita all'Altopiano dopo il centro di Tambre, ci siamo ritrovati intorno alle 9 presso un'area verde dove un ampio spazio consente il parcheggio dei trailer e dove è possibile sostare sia per preparare i cavalli sia per allestire il ristoro.
Chiara è arrivata con il cavallo al seguito ma senza sella... cose che capitano, nella fretta della partenza da casa! Ma i cavalieri si sono fatti in quattro. E' stata recuperata una sella d'emergenza da un bagagliaio, sono stati predisposti due staffili di spago su misura e via! Problema risolto, tutti pronti.
Ci siamo addentrati nel bosco verso le 10 (il prode Giustino a quell'ora aveva già saltato una decina di volte il muretto a secco del prato dove sostavamo per la partenza!), e da cui ha avuto inizio la nostra passeggiata.
Il bosco è meraviglioso in questa stagione! Senza insetti, senza traccia di afa, ci siamo addentrati nella vegetazione del Cansiglio: la Grande Foresta, come la chiamano alcuni, è costituita da faggete pure o miste ad abeti bianchi, più sporadici abeti rossi, e poi larici e betulle. Il sottobosco, che al passaggio dei cavalli sprigiona dal terreno profumi di ogni tipo, è a tratti molto fitto e vi si trovano molte varietà di piante: dal rododendro ai mirtilli, dal caprifoglio al sambuco, per citarne alcune.
Per circa due ore siamo per lo più rimasti nel sottobosco, rilassati da una piacevole saliscendi su sentieri dal fondo umido e morbido alternati a stradine sterrate e sassose.
Verso mezzogiorno il panorama si è aperto. Ci siamo lasciati alle spalle la “foresta” e, mentre l'altopiano si popolava di gitanti e famigliole a caccia di fresco, abbiamo attraversato un vasto paesaggio di pascoli e doline. Nei pressi di un laghetto formatosi in una di queste depressioni, che sono un elemento tipico della conformazione del Cansiglio, il gruppo ha approfittato per una breve sosta. Alcuni hanno rinfrescato i cavalli nell'acqua, altri si sono fermati a chiacchierare mentre i cavalli ne approfittavano per brucare un po' d'erba.
Da questo punto, il rientro verso l'area di sosta è stato in buona sostanza una sfilata attraverso decine di postazioni da pic-nic e grigliate domenicali! Certo, per i gitanti della domenica dev'essere stato un bel diversivo veder sbucare dalla macchia una trentina di cavalli e altrettanti cavalieri sorridenti ed affabili...
E anche molto affamati! Ormai ogni angolo del Cansiglio era pervaso da profumi di salsicce e costicine messe a rosolare!
All'una e mezza, tornati al prato di partenza, abbiamo trovato già allestito il ristoro, ben organizzato da Paolo, da sua moglie e dagli amici che hanno collaborato alla riuscita della giornata.
Legati i cavalli alla staccionata, abbiamo avuto il tempo per pranzare all'ombra, ristorarci e... qualcuno si è ritagliato persino un momento di relax godendosi un riposino al fresco.
Sono state le nuvole e un temporale in agguato a costringerci a caricare velocemente i cavalli e iniziare la discesa a valle verso la metà del pomeriggio.
Ma ciò non ha impedito di trascorrere piacevolmente la giornata fino in fondo. Meglio di così non poteva andare. Anzi, mi scuso, potrà andare anche meglio in futuro... quando la mia giovane cavalla dal fiocchetto rosso sulla coda avrà imparato a non guardarsi alle spalle e ad alzare il tiro! Cristina ne sa qualcosa ma ci ha “perdonate” con affetto. Tutto è bene ciò che finisce bene!
Grazie a tutti. Alla prossima...
Francesca



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1 commento:

  1. La passeggiata è stata stupenda, sia al livello paesaggistico che per la compagnia.. speriamo di vivere altre bellissime esperienze come questa al più presto!! :)
    Cristina

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